Legambiente: “Emergenza ambientale a Margherita, subito un tavolo tecnico aperto ai cittadini”


MARGHERITA DI SAVOIA - «Amarezza e delusione sono i sentimenti che in questo momento attraversano la nostra associazione. Un anno fa, quando decidemmo di far riaprire Legambiente a Margherita di Savoia, non immaginavamo che parlare di tutela e rispetto ambientale potesse essere così dura e difficile. Margherita di Savoia sembra diventare ogni giorno un piccolo battello alla deriva, dove il capitano ebbro non riesce a ritrovare la rotta, e in ambito ambientale questo fenomeno sembra peggiorare sempre più.
In questi mesi, si è fatto notare il nostro silenzio. Molti si sono chiesti: che fine ha fatto Legambiente? Scioccamente, abbiamo creduto e dato fiducia a coloro che ci accusavano di essere “tossici” con le nostre denunce e accuse. E il nostro silenzio è servito proprio a questo: dimostrare alla cittadinanza chi sono i “tossici” per Margherita.
In questi ultimi mesi, la "questione ambientale" si è posta al centro della discussione cittadina. Il progetto Halite ha causato lo sradicamento di alberi secolari, alberi che nessuna amministrazione, presente e passata, ha ritenuto opportuno segnalare alla Regione al fine di poterli censire, causandone la libertà totale di “stuprarli” come se nulla fosse successo. Ciò ha impossibilitato noi e i cittadini di poter intervenire. Oggi, vedere quella ex magnifica zona verde trasformata in una colata di cemento fa piangere il cuore.  Ogni giorno ci si alza e un albero invece di crescere viene abbattuto, così com’è accaduto a Isola Verde. Viviamo in un paese preda di un degrado ambientale e di mancanza di igiene pubblica, tale da sembrare di essere tornati nel Medioevo.
Tra pochi mesi giungerà l’estate e siamo certi che l’acqua rossa a foce Carmosina si ripresenterà ancora una volta nella totale indifferenza.
Per non parlare di conferenze pubblicizzate in pompa magna sulle famose analisi sui carotaggi dell'ex Saibi, puntualmente rimandate senza preavviso. Ci limitiamo a dire questo perché i fatti parlano più di mille parole.
Ultima segnalazione arrivateci riguarda la sabbia drenata a Porto Canale, che è stata abbandonata nelle vicinanze di zone residenziali. Ogni giorno, il vento trascina parte di quella sabbia nelle case dei cittadini, oltre a produrre odori acri e nauseabondi che infastidiscono il vivere quotidiano. Ma, ancor più terribile, potrebbe essere scoprire che magari oltre alla sabbia ci fossero elementi chimici altamente tossici, visto che proprio la ex Saibi scaricava nel porto di Margherita, oltre al quotidiano carburante dei pescherecci. Dunque, sono stati effettuati i lavori, si è drenato il porto e i rifiuti dove si lasciano? I lavori non prevedevano anche la parte dello smaltimento dei rifiuti, in questo caso speciali?
Margherita sembra essere, ancor più, una repubblica indipendente ed autonoma, dove tutto e di più è concesso, e ogni regola, legge e consuetudine sembrano essere divenute futili parole che il vento porta via.
Non ci interessa accusare nessuna maggioranza o opposizione, ma essere definiti “tossici” solo perché coraggiosi nel denunciare lo scempio che ogni giorno viene perpetrato ai danni del nostro paese ci sembra veramente ridicolo. Ogni cittadino margheritano ha il sacrosanto diritto di poter vivere in un paese pulito, rispettoso e regolare.
Per questo Legambiente chiede ufficialmente la convocazione di un tavolo tecnico aperto a tutta la cittadinanza, per discutere di ambiente ed igiene urbana a Margherita di Savoia.»
Comunicato LEGAMBIENTE (Margherita di Savoia)

Commenti

  1. e l'acqua rossa a Foce Carmosina arrivò.

    e il Ministro all'Ambiente non ha ancora risposto all'interpellanza parlamentare dell'on.Zazzera.

    e il popolo????

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