Un ecomuseo a Torre Pietra per valorizzare il patrimonio culturale e naturalistico

ambiente_torre_pietra_g1d2MARGHERITA DI SAVOIA - «Dopo un attento studio storico, archeologico e paesaggistico del territorio di Margherita di Savoia, si individua l’area di Torre di Pietra come detentrice di tutte le caratteristiche necessarie all’istituzione di un ecomuseo» afferma l’ideatrice del progetto, Rita Di Gaetano, delegata ai beni culturali di Legambiente Margherita di Savoia.
L’ecomuseo, come definito nella Carta degli Ecomusei, è "un'istituzione culturale che assicura in forma permanente, su un determinato territorio e con la partecipazione della popolazione, le funzioni di ricerca, conservazione e valorizzazione di un insieme di beni naturali e culturali, rappresentativi di un ambiente e dei modi di vita che lì si sono succeduti”.
L’obiettivo principale mira dunque a recuperare e valorizzare nel loro sviluppo la memoria storica, le relazioni fra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività e il modo in cui l’insediamento tradizionale ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio margheritano. Nel proiettare lo sviluppo del territorio nella logica della sostenibilità ambientale, economica e sociale, la responsabilità e la partecipazione di soggetti pubblici e privati porrà le basi per l’interazione dell’intera comunità locale.
Il processo ecomuseale, avviato dal laboratorio di cittadinanza attiva, porterà alla costruzione di “mappe di comunità”, strumento con il quale gli abitanti rappresentano le peculiarità dei luoghi e la percezione del paesaggio, censendo il patrimonio locale e definendo regole condivise per la sua cura.
«Nell’area di Torre di Pietra risultano presenti i seguenti beni culturali: Torre Pietra, Villaggio dei Salinieri, taverna con stallone, molo romano con area archeologica marina adiacente, resti di un ponte medievale. L’ecomuseo promuove il corretto recupero di questi beni presenti per adibirli ad usi prettamente culturali», ha aggiunto Rita Di Gaetano.
Importanti saranno quindi le sinergie con il comparto turistico ed economico, che garantiranno l’accessibilità all’area con modalità di spostamento sostenibili, come il ripristino della pista ciclabile e il pulmino ecologico; lo studio e la ricerca scientifica relativi alla storia, all’archeologia - in particolare quella subacquea - e alle tradizioni del territorio saranno diffuse attraverso attività didattico-educative, convegni, pubblicazioni; grande impulso, inoltre, alla partecipazione diretta delle comunità, delle istituzioni culturali e scolastiche e delle associazioni nei processi di valorizzazione di tutto il patrimonio margheritano.
«La realizzazione del progetto dell’ecomuseo permette a Margherita di entrare a far parte della rete ecomuseale della Puglia e dell’Italia - ha dichiarato il presidente del circolo di Legambiente di Margherita di Savoia, Ruggero Ronzulli -, facendo conoscere, finalmente, l’importanza naturalistica e ambientale della nostra cittadina, spesso dimenticata e sottovalutata. Per questo Legambiente di Margherita di Savoia si è fatta promotrice del progetto, che coincide pienamente con gli obiettivi statuari dell’associazione, ovvero di promozione e tutela ambientale e culturale. È importante, oggi, che la storia di ogni comunità non sia dimenticata, perché è il pilastro della nostra civiltà e della nostra persona. Ed è proprio questo lo scopo dell’ecomuseo. Nel sud della Puglia, nel Salento, questa è una realtà ormai diffusa e concreta, perciò lanciamo il nostro appello all’amministrazione, ai consiglieri tutti, maggioranza e opposizione, e a tutti i cittadini: insieme riviviamo la nostra storia e diamo il via all’ecomuseo. Agiamo insieme per il bene del paese, basta alle solite speculazioni che hanno messo in ginocchio il nostro amato paese».

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