Legambiente: “Questione ex Saibi, chi ha ingannato i cittadini dovrà pagare”

MARGHERITA DI SAVOIA - «C’è sconcerto e incredulità nel leggere le ultime notizie sulla questione Saibi, denunciate in un articolo dal gruppo d’opposizione “Noi Salinari”.
Nel visionare il documento dell’Arpa Puglia, in cui viene esposto un resoconto dettagliato di tutta la storia Saibi dal 2008 al 2012, emerge la superficialità con cui tale argomento è stato trattato dall’amministrazione comunale e soprattutto dal direttore dei lavori, che avrebbe dovuto garantire la massima professionalità per affrontare un disastro ambientale di grandi proporzioni.
Ma ad onor di cronaca vogliamo ricordare che, in un documento congiunto del 17 novembre 2011, Legambiente, Artemia Salina e la sezione margheritana di Sinistra Ecologia e Liberta chiesero al Comune di Margherita di Savoia di rendere noti i risultati delle analisi di caratterizzazione del suolo cittadino in merito ai lavori di bonifica. Richiesta rimasta inascoltata.
Ricordiamo anche le dichiarazioni dell’ex sindaco Carlucci durante i festeggiamenti del suo passaggio nell’Udc: “Non c’è inquinamento diffuso, ma è limitato alla sola area Saibi”.
Il sindaco sapeva di dichiarare il falso in quel momento, essendo per giunta il responsabile della Salute Pubblica della sua città?
A conferma delle nostre perplessità ci sono decine e decine di comunicati stampa da parte dell’amministrazione, sempre intenta a sbandierare la messa in sicurezza dello stabilimento. Come può un cittadino margheritano, con l’incarico di amministratore, mentire su una faccenda tanto seria? Ma quel che è peggio, il cittadino-amministratore leggeva i documenti che arrivavano al comune?
La dettagliatissima relazione dell’Arpa accusa il direttore dei lavori, la scarsità di incartamenti e il comportamento approssimativo reiterato in più occasioni: atteggiamenti questi che hanno intralciato le operazioni di messa in sicurezza e ritardato l’avvio della bonifica.
Un altro aspetto fondamentale, che forse i nostri ex amministratori si sono dimenticati di far presente durante il tavolo tecnico del 19 aprile scorso in sede regionale, consiste nel fatto che il Comune di Margherita di Savoia, e di conseguenza la Provincia incaricata dalla Regione, non può chiedere alcun risarcimento danni per l’inquinamento prodotto: il nostro Comune nel 2000 ha acquistato dalla Montedison, allora proprietaria della Saibi, il terreno su cui sorge l’impianto a un prezzo simbolico di 1.000.000 lire, rinunciando a qualsiasi richiesta di danni ambientali e di bonifica dell’area, sollevando, di fatto, la società da ogni onere.
La questione Saibi è un punto decisivo in tutti i comizi elettorali, ben studiata e strumentalizzata, capace di aizzare la rabbia in chi vuol ridare dignità al territorio margheritano. Da parte nostra ci impegneremo affinché coloro che hanno continuato a logorare l’ambiente con disinteresse, paghino i loro conti con la comunità, desiderosa di abbattere il “mostro” della vergona.»
verbale tavolo tecnico regione puglia: (leggi documentondr)
documento Arpa Puglia: (leggi documentondr)
LEGAMBIENTE Margherita di Savoia

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